
Comprate le gomme Pirelli o fate benzina all' Agip. Prendete le Ferrovie dello Stato per andare a Venezia dal vostro innamorato/a.Siete leghisti, o più semplicemente e meno politicamente, lombardi. Fate la spesa alla Coop. Fate un salto alla Rinascente per un pomeriggio in tranquillità con la vostra migliore amica.Prendete la metro a Milano. Un giro alle Messaggerie e poi alla Mondadori. Vi muore la macchina e chiamate l'Aci. Bevete una Dreher. Consultate una Guida del Touring Club.
"COMUNICAZIONE VUOL DIRE CHE IO DEVO FARE UN SERVIZIO A UN ALTRO PER POTER FAR LEGGERE UN TESTO E PER FAR CAPIRE ABBASTANZA".
Cosa sarebbe stata Milano e più in generale la nostra vita senza tutte queste cose? Viviamo e non ci accorgiamo del lavoro che alcune persone fanno per noi, per metterci a nostro agio, per renderci la vita più semplice.
Bob Noorda è stato uno di questi.
L'11 gennaio, quando ha lasciato questo mondo, la maggior parte della gente guardando il telegiornale si è chiesta:"ma chi è che è morto? Bob Norda? Quello dell' acqua?". Non proprio.
Bob Noorda era nato ad Amsterdam, il 15 luglio 1927. Diplomatosi in Olanda sotto la guida di Gerrit Rietveld, uno dei maestri del razionalismo, ma che i più ricordano per quella scomodissima sedia spigolosa, decide di trasferirsi a Milano nel 1957. E' qui che inizia la sua carriera nel mondo della grafica. Qui detterà legge e sarà indiscussa stella per lustri.
Gli anni passano, ma la sua bravura rimane e iniziano a piovere i primi riconoscimenti e le prime grandi collaborazioni: Munari, Tovaglia, Sambonet. Poi il Compasso d' oro alla carriera, la laurea ad honorem al Politecnico di Milano. E il mouse.
"SPERO DI POTER ANDARE AVANTI FINO ALL'ULTIMO MOMENTO CON LA MATITA IN MANO, MA DOVRÒ CAMBIARE IDEA E DIRE ALMENO ‘CON IL MOUSE IN MANO‘ ".
Bob Noorda era una persona normale. Un caro vecchietto che giunto al tramonto cercava di spiegare ai giovani designer, ai nuovi grafici, che non è importante colpire e impressionare, quanto avere un' etica e un' impostazione e seguirla, sempre. Magari "iniziando a fare il grafico per il negozio dello zio". Sapere rapportarsi con i clienti, essere accondiscendenti, ma non troppo. Ma insegnava anche uno stile di vita, un modus operandi sobrio, semplice, ma allo stesso tempo, di impatto. E che il segno che lasci, se è buono, dura per sempre.
Ok. Forse sono nomi che non dicono nulla, che non ricordano nulla, ma ci sono loro alla base dei tanto diffusi "template" per creare il vostro profilo my space, e ricordatevi di loro, ricordatevi di loro quando aprite World per scrivere la vostra relazione in Times New Roman o in Myriad Pro.
Deniz Santoro
non c'è che dire...una studentessa del Politecnico non poteva che scrivere un articolo fantastico su Bob...
RispondiEliminaBravissima...
RispondiEliminaFantastico!
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