giovedì 18 febbraio 2010

Statista o corrotto?



Benedetto Craxi detto Bettino,nato a Milano nel 1934 e morto in Tunisia nel 2000,fu l’unico politico socialista italiano a ricoprire la carica del Presidente del Consiglio dei Ministri, dal 1983 al 1987,in due governi consecutivi. E’ stato uno degli uomini politici più considerevoli ma anche uno dei più discussi: fu infatti condotto all’incriminazione e alla duplice condanna in sede penale. Ma ripercorriamo la sua carriera politica. Nel 1976 il socialista De Martino (al tempo segretario del PSI) provocò la caduta del governo Moro. Le elezioni furono così anticipate e il PCI (Partito Comunista Italiano) di Berlinguer ebbe una crescita impressionante di voti. De Martino fu costretto a dimettersi e di conseguenza nel PSI (Partito Socialista Italiano) emerse una grave crisi. Si richiedeva una nuova identità politica che cercasse di imporre nuovamente il partito socialista ai livelli di partenza. Fu così eletto, come nuovo segretario, “Bettino” Craxi. Egli fu spesso considerato un abile politico: aiutò il partito ad uscire dalla crisi,elesse politici giovani,lavorò con energia e decisione. Rivalutò al meglio il pensiero socialista libertario e come si può notare nella sua biografia fu spesso protagonista di critiche al socialismo di Lenin. Egli fu visto come un politico totalmente nuovo per il governo Italiano: si allontanò fermamente dal “lenismo” rifiutando un governo autoritario,fu comunque sempre attento alle battaglie condotte dai radicali riguardanti i diritti civili. Aumentò la sua notorietà attraverso i mas-media e rafforzò il suo decisionismo. Fu spesso criticato dalla sinistra interna ma ottenne comunque ottimi voti alle elezioni e questo lo portò nel 1983 a divenire Presidente del Consiglio. Il primo governo Craxi è sostenuto dal Pentapartito (un'alleanza fra Dc, Psi, Psdi, Pri e Pli). Il suo fu uno dei governi più lunghi della Repubblica e provvedimenti intrapresi dal suo governo furono parecchi,alcuni dei quali considerati più importanti (riguardanti la politica interna dei governi): prese un accordo con la Santa Sede,nel quale si prevedeva che la religione cattolica non sarebbe più stata la “Religione di Stato” e che il suo apprendimento nelle scuole sarebbe stato facoltativo. Abolì la “congrua” e instituì l’8 per mille. Portò la potenza economica Italiana al secondo posto,dopo il Giappone. Diminuì l’inflazione e aumentò invece i salari (sotto il suo governò, però, il debito pubblico Italiano superò pesantemente la media Europea. Venne per questo criticato e considerato,quindi, disonesto). Condusse una battaglia agli evasori fiscali e pose,infatti, l’obbligo del registratore di cassa e dello scontrino fiscale. Volle attuare un condono nel 1985 che però non fu mai posto realmente in atto: esso consisteva nel l’introdurre una serie di nuove regole penali. Decise di attuare il “decreto Berlusconi” che prevedeva la legalizzazione delle reti televisive, a quel tempo nelle mani dell’imprenditore Berlusconi Silvio. Il decreto provocò parecchie critiche nel Paese e fu accettato dal Parlamento solo grazie al voto di fiducia. Vi furono anche parecchie azioni criticate o fallite: un ricordato fallimento da parte di Craxi fu la proposta della “lira pesante”, ossia un progetto che prevedeva la parità uno a mille della valuta (con la probabile coniazione di una moneta riportante la figura di Garibaldi). Inoltre molto criticati furono gli interventi del Presidente del Consiglio a porre fine al mandato di Cuccia (allora presidente di Mediobanca) e l'opposizione che intraprese contro la vendita del complesso alimentare dell'IRI.
Egli oltre a emergere nelle scelte sulla politica interna, lavorò parecchio anche per la politica estera dell’Italia. Fece molteplici azioni, molte delle quali furono condivise e molte delle quali furono,invece, criticate: Craxi continuò con la politica atlantista già intrapresa dai suoi predecessori,ai quali aveva dato l’appoggio del suo partito per l’installazione in Sicilia degli “euro-missili” posizionati contro l’URSS. Contemporaneamente intraprese azioni legate alle problematiche del terzo mondo: come il sostegno dato all’Argentina durante la guerra delle Falkland stando bene attendo a non intervenire,in alcun modo,in prima persona nello scontro. Prese accordi con diversi governi e sostenne dittatori socialisti. Fornì inoltre appoggi ai Palestinesi collaborando con l’OLP e con il suo leader Y. Arafat. Il principale obbiettivo al quale il Presidente del Consiglio mirava era quello di fare dell’Italia una potenza conosciuta in tutto il mondo. Ma gli episodi che in assoluto furono considerati più significativi coinvolsero Egitto,Libia e Tunisia ( il bombardamento americano a Tripoli e la deposizione di Bourghiba). Dopo aver subito duri scontri in governo il colpo di grazia fu la caduta: iniziò nel 1992 quando l'ingegnere Mario Chiesa, esponente del PSI, fu arrestato per aver rubato una considerevole somma da una ditta di pulizie. Craxi commentò con una semplice frase: «una delle vittime di questa storia sono proprio io... Mi trovo davanti a un mariuolo che getta un'ombra su tutta l'immagine di un partito che a Milano, in 50 anni, non ha mai avuto un amministratore condannato per reati gravi contro la pubblica amministrazione». Ma poco tempo dopo l'arrestato,Mario Chiesa, svelò ai pubblici ministeri dell'inchiesta Mani pulite (con questa espressione è stata designata un'indagine giudiziaria condotta in Italia durante gli anni novanta dove dalle indagini emerse una diffusione della corruzione e del finanziamento illecito ai partiti detta Tangentopoli). Craxi volle comunque organizzare una campagna elettorale puntando nuovamente alla presidenza del Consiglio. Ma dopo queste elezioni il PSI subì un calo di voti. «Un piccolo calo» commentò Craxi «rispetto alla crisi dei partiti di governo». Chiese così al Presidente della Repubblica (Oscar Luigi Scalfaro) di poter guidare «l'Italia fuori dal caos»,ma quest'ultimo rifiutò: non volle,infatti, concedere alcun incarico ai politici vicini agli inquisiti. Essendo ormai la questione Mani Pulite divenuta nazionale, Craxi nel 1992 fece un discorso nella Camera dichiarando «spergiuro» chiunque avesse negato la partecipazione al finanziamento illecito dei partiti. Alcuni commentarono l'atto di Craxi come un discorso «onesto» (secondo Gerardo D'Ambrosio) rispetto al silenzio "irresponsabile" di coloro che tacquero.
Molti altri però videro in Craxi solo il protagonista di un complotto; secondo loro egli stava cercando un modo per difendere se stesso,senza giungere a prove concrete ma tentando di chiamare in aiuto sostenitori che però non si videro. La debolezza di Craxi si fece più forte nel 15 dicembre del '92 quando la Procura di Milano gli fece recapitare un avvertimento: presto egli sarebbe stato sottoposto ad indagini preliminari in cui sarebbero stati raccolti dati utili per la formulazione dell'imputazione. Dal quel momento il sentimento degli Italiani si trasformò completamente in "anti-craxiano". Fu una vera e propria accusa messa in atto dall'intera folla, tanto che fu addirittura descritta come "autentico contagio di massa". Non passava giorno senza che l'ex Presidente del Consiglio non fosse inseguito e non si sentisse urlare alle spalle "ladro!". Dovette quindi, in seguito, dimettersi dall'incarico di segretario del PSI. Tenne,poi, un discorso alla Camera nel 29 aprile del '93 in cui dichiarava "Basta con l'ipocrisia!". Secondo lui infatti tutti i politici si servivano delle tangenti , anche quelli "che qui dentro fanno i moralisti". Lo stesso giorno la Camera dei Deputati non autorizzò a procedere contro di lui e l'Italia venne sommersa di proteste rabbiose. Cominciarono a svolgersi numerose manifestazioni cariche di frustrazione. Durante il 1993 si trovarono sempre più accuse contro Craxi. Quando era ormai sul punto di essere arrestato fuggì in Tunisia ad Hammamet. Fu quindi,in seguito,dichiarato latitante e fu criticato per la sua "codardia" all'essersi sottratto alle pene inflittegli. Egli per molti anni continuò a partecipare vivamente alla vita politica Italiana, seppur da lontano. Nel 19 gennaio del 2000 venne a mancare a causa di un arresto cardiaco.

Sagia Hammoud

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