
"Nove volte campione del mondo di motociclismo, di nove lettere". Di fronte ad una definizione così,
un appassionato di cruciverba non avrebbe esitazioni: Valentino. Troppo facile! Al contrario del mondiale appena concluso, che per il fuoriclasse di Tavullia è stato tutt'altro che facile. A complicargli la vita, però,
non è stato il campione Casey Stoner, partito alla grande ma poi inabissatosi in problemi di natura psico-fisica, che l'hanno visto disertare la griglia di partenza per ben tre gare, ma il compagno/rivale di squadra Jorge Lorenzo. Alla fine 46 punti separavano lo spagnolo da Valentino, ma in precedenza le cose erano andate ben diversamente. Dopo Assen (Germania), in nove gare disputate il distacco è di soli 14 punti: 176 per l'italiano, 162 per Lorenzo che infilava due zeri consecutivi nelle gare successive, precipitando così a - 50. A Laguna Seca, però, era Rossi a restare all'asciutto e lo spagnolo vinceva riportandosi a - 25 di distacco.
L'ottovolante non era ancora destinato a fermarsi: il vantaggio di Valentino saliva a San Marino (+ 30)
per poi scendere dopo la gara del Portogallo (+ 18), ed impennarsi nuovamente in Australia,
dove Lorenzo gettava di fatto la spugna auto-eliminandosi con una caduta. A Sepang all'italiano bastava un quarto posto, ma la classe non è acqua e, soprattutto, il compagno/rivale necessitava di un’ultima lezione,
così la mitica 46 finiva davanti alla 99 di Lorenzo e Valentino conquistava podio e titolo.
Anna Simone
Nessun commento:
Posta un commento