
Nella lingua italiana “ opporsi” significa mettersi contro, dimostrarsi contrario a un’idea ; molto
spesso anche essere di contrasto o di ostacolo a qualcuno o a qualcosa. Opposizione significa quindi svolgere l’azione con cui ci si oppone a qualcuno o qualcosa; compiere l’atto di opporsi.
In ambito politico l’opposizione è l’azione di contrasto, svolta dal raggruppamento dalle forze che non fanno parte della maggioranza e che sostengono idee contrarie a quelle del governo. Il termine viene usato in ambito politico per indicare le forze che non esercitano il potere esecutivo, ma che alle decisioni di queste generalmente si oppongono. L'opposizione indica, dunque, l'insieme di chi esprime una opinione condivisa solo da una parte minoritaria.
Delle opposizioni extraparlamentari fanno parte, infatti, quei partiti che non sono presenti
all’interno del parlamento ma che a esso si oppongono in tutte,o quasi,le sue scelte governative.
Ci sono diversi strumenti per “fare” opposizione e per guadagnarsi il consenso dei cittadini.
Tra questi i più conosciuti e utilizzati sono: il referendum, che è uno strumento di democrazia diretta attraverso il quale i cittadini vengono consultati direttamente su temi specifici, e l’iniziativa popolare,mediante la quale i cittadini possono,dopo aver raccolto un minimo di 50.000 firme, presentare a un ente amministrativo (o al Parlamento) un progetto di legge che verrà poi discusso. Nella politica italiana, le opposizioni extraparlamentari più conosciute sono a sinistra Rifondazione e Comunisti Italiani (Federazione della Sinistra Alternativa), mentre a destra la Destra di Storace. Altre opposizioni extraparlamentari, comunque importanti, sono Forza Nuova(destra) e Sinistra e libertà(sinistra).
Chiara Hammoud
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