giovedì 18 febbraio 2010

Morte accidentali di un anarchico e altri depistaggi



Giuseppe Pinelli fu un anarchico italiano, morì "accidentalmente" il 15 dicembre 1969 precipitando da una finestra della Questura di Milano, dove era trattenuto per accertamenti in seguito alla esplosione di una bomba a piazza Fontana a Milano (la cosiddetta Strage di Piazza Fontana). La storia "ufficiale" racconta che l'anarchico venne colto da un raptus e si gettò dalla finestra. Nel 1972 il commissario Calabresi, venne freddato da militanti di Lotta Continua che lo giudicarono colpevole dell’omicidio dell'anarchico tramite defenestramento.
Partendo dal "caso Pinelli", Dario Fo, Nobel per la letteratura nel 1997, nella sua commedia teatrale interpreta un matto malato di istrionismo (mania che lo costringe a recitare) che si reca nella questura dove è avvenuto il fatto e chiede chiarimenti al personale coinvolto nel caso, spacciandosi per un loro superiore. Una giornalista si presenta per una intervista e il matto, sostenendo a parole di voler aiutare la polizia, interpreta un capitano. Nel dialogo con la giornalista vengono messi in chiaro tramite una irresistibile comicità e una commedia degli equivoci, alcune circostanze bizzarre che portarono alla morte dell'anarchico. Il matto, quasi smascherato dalla giornalista, cambia nuovamente parte e si traveste da vescovo. Finale (che non vi svelo) Applausi.
L'allestimento dello spettacolo nel 1970 costò a Dario Fo una quarantina di denuncie in tutta Italia più una serie di coercizioni e minacce da parte dell'autorità costituita; per ovviare a questo l'azione si sposta a New York negli anni 20 dove avvenne una caso analogo. Qui il defenestrato si chiamava Andrea Salsedo.
Nella commedia assistiamo alla copertura e depistaggio di un fatto dalla polizia. Questa non è una strategia nuova. Enumeriamo di seguito alcuni esempi:
2001 Genova, scuola Diaz, la polizia irrompe e deporta con metodi brutali i manifestanti occupanti. Successivamente vengono appositamente portate all'interno della scuola delle bombe molotov e delle lame per giustificare l'irruzione. La Magistratura dichiara poi colpevoli di violenze e depistaggio gli autori materiali del fatto.
2001, 11 settembre, attentato alle Twin Towers: circostanze poco chiare sull'accaduto, tra cui le falle della difesa interna, vengono elencate in numerosi documentari dal titolo "inganno globale" sui quali il dibattito è ancora in corso. In Fahrenheit 9/11 di M. Moore spiega i vantaggi ricevuti dell'amministrazione Bush dall'attentato.
2003 Bush presenta "armi di distruzione di massa" (dichiarate poi false) per invadere l' Iraq e comincia una guerra (chiamata "missione di pace") ancora oggi non conclusa.
1964 con l' affondamento della nave (inesistente) Maddox gli Stati Uniti entrano in guerra contro il Vietnam. Lo stesso McNamara, allora Segretario della Difesa, ha riconosciuto in una intervista che si trattò di una plateale messinscena.
Nei secoli precedenti assistiamo invece all'opposto: ostruzionismo dei poteri conniventi con la polizia: clero ed esercito per impedire al popolo la conoscenza della verità. ("Il fascino discreto della borghesia", film 1972 Bunuel).
1925 un insegnante di biologia viene accusato dalla comunità cristiana, a causa delle tesi darwiniane da lui sostenute e insegnate ("E l'uomo creò Satana", film 1960 Kramer).
A ritroso nel tempo nel 1633 Galileo viene costretto ad abiurare per aver sostenuto scientificamente idee copernicane ("Vita di Galileo", teatro 1956 Brecht).
Come far credere alla gente le proprie versioni anche oggi? Semplice, si propaganda col mezzo più forte a disposizione: la TV. Diceva Nietzsche che di fronte al potenziale nientificante della modernità "La gran massa si difende andando alla ricerca di tutto ciò che ristora, tranquillizza, stordisce".("Videocracy" film 2009 Gandini).
La Tv e gli altri media diventano dannosi per le persone che li assorbono passivamente senza lo sforzo della rielaborazione producendo così degli odierni zombi; l'indifferenza libera mostri. ("Videodrome" film 1983 Cronenberg).
Solo con il risveglio dal torpore e l'esplosione dello scandalo la società italiana potrà arrivare allo sdegno e alla repulsione, al "rutto liberatorio" (Dario Fo) reclamando finalmente Verità e Giustizia.

Giuliano Frontini

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